SOTTOSCRIZIONE PROPOSTA DI MODIFICA ACCORDO ANCI-CONAI

Anci conai

Dopo l'iniziativa sottoscritta lo scorso novembre“MENO RIFIUTI PIU' BENESSERE IN 10 MOSSE”  l'Amministrazione Comunale di Feltre ha sottoscritto questa nuova iniziativa -correlata alla precedente- per i motivi di seguito esposti.

Entro l’autunno l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) deve ridefinire i termini degli accordi con il CONAI, il consorzio che rappresenta tutti i consorzi di filiera degli imballaggi.
Questo accordo, se profondamente rivisto, potrebbe portare ingenti risorse economiche ai comuni
per finanziare i servizi di raccolta dei rifiuti.
Per fare chiarezza sulla gestione degli imballaggi nel nostro Paese e proporre le necessarie modifiche dell’Accordo Anci-Conai l’Associazione Nazionale Comuni Virtuosi, in collaborazione con la ESPER, (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti), ha elaborato uno specifico dossier che entra nel merito dei conti del settore, e indica 10 proposte (vedi allegato) che potrebbero portare rilevanti risorse economiche ai comuni in un momento di crisi come quello che gli enti locali stanno attraversando.

Il dossier contiene anche diverse proposte che l’Associazione Comuni Virtuosi intende sottoporre all’attenzione degli altri comuni italiani, all’ANCI e al Governo, affinché diventino punti irrinunciabili del nuovo accordo ed azioni da mettere in campo a livello nazionale per sostenere ed incentivare le attività di prevenzione dei rifiuti da imballaggio.
Al Governo si chiede di assumere le decisioni necessarie a modificare radicalmente una situazione che, oltre a rivelarsi insostenibile per gli enti locali, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari di uso efficiente delle risorse e la conseguente creazione di un indotto occupazionale del riciclo che il momento di profonda crisi economica richiede.

PERCHE' SOTTOSCRIVERE:

I comuni italiani si trovano in condizioni di grande difficoltà economica: da un lato i continui tagli dei trasferimenti di stato e regioni rendono sempre più difficile garantire livelli minimi di servizi per cittadini, dall’altro le norme di indirizzo dell’UE e nazionali, anche nel settore della raccolta differenziata, indicano correttamente la necessità di raggiungere obiettivi minimi di intercettazione e riciclo di materia dai rifiuti. Questi servizi hanno evidentemente dei costi importanti che, se non compensati da adeguati corrispettivi per vendita degli imballaggi, rischiano di ricadere unicamente nelle bollette di famiglie e imprese.

Delle centinaia di milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema Conai, solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali poiché vengono in gran parte utilizzate per pagare le piattaforme private che si occupano delle preselezione di tali flussi.
Considerando l'ultimo dato disponibile riferito al 2011 si evince che i comuni avrebbero beneficiato di circa 297 milioni al lordo dei costi di preselezione (si stima che al netto di tali costi rimanga circa la metà ai comuni) a fronte del ricavo totale annuale del sistema Conai di 813 milioni di euro.
I corrispettivi che i Comuni ricevono dal Conai coprono solamente un terzo dei costi dei servizi di raccolta (nel 2011, in media, solo un terzo dei costi delle raccolte era sostenuto dai corrispettiviConai per un campione in cui veniva raggiunto il 35 % di RD mentre nei Comuni dove si raggiunge il 65 % di RD il tasso di copertura dei costi è pari al 20 % circa).

L'Osservatorio Rifiuti della Provincia di Torino (che nel 2012 ha raggiunto il 51 % di RD) ha effettuato un accurato monitoraggio dei costi di raccolta fin dal 2007. Nel 2011 la quota di costi di raccolta dei soli imballaggi coperta grazie ai corrispettivi riconosciuti dal Conai risulta pari al 28,7%. I corrispettivi ricevuti dai Comuni italiani per sostenere i costi della RD sono i più bassi in assoluto tra quelli dei paesi esaminati nel Dossier : Francia, Portogallo, Paesi Bassi.
È evidente che la compensazione per i costi sostenuti dalle RD per i Comuni deve essere allineata a quella degli altri paesi e che per reperire i fondi necessari debba entrare in gioco una riduzione dei costi di struttura del sistema Conai e un deciso aumento del CAC (Contributo Ambientale Conai che deve essere commisurato in base alla effettiva riciclabilità degli imballaggi penalizzando fortemente le frazioni perturbatrici del riciclaggio e favorendo gli imballaggi totalmente riciclabili
con bassi costi ambientali energetici ed economici).

Nel resto d'Europa i contributi versati dalle imprese sono infatti molto più elevati e comprendono il rimborso dei costi di preselezione. Solamente allineando i contributi nazionali rispetto a quelli degli altri paesi europei sarà possibile sostenere una gestione efficiente e sostenibile di questi servizi anche in Italia. Se si aumentano le quote di riciclo e si crea un mercato per le materie prime seconde si apriranno importanti prospettive occupazionali. Si calcola che una raccolta differenziata efficiente
e diffusa in Italia potrebbe generare almeno 200.000 nuovi posti di lavoro distribuiti capillarmente in tutto in tutto il Paese.

Per quanto riguarda la produzione di imballaggi si sta assistendo ad un aumento della loro complessità che determina delle criticità di gestione, dalla fase di corretta differenziazione nelle case fino a quelle successive di raccolta-selezione-riciclo.
Soprattutto per quanto riguarda la plastica sono le stesse associazioni di riciclatori, come Plastic Recyclers Europe, che identificano in un marketing orientato soprattutto all'impatto estetico, a discapito della riciclabilità, una possibile minaccia al raggiungimento degli obiettivi di riciclo europei. E' evidente che appelli al mondo della produzione a livello volontaristico, che l'ACV sta portando avanti con un'iniziativa denominata Meno Rifiuti più Benessere in 10 mosse, non possano essere risolutivi senza l'attivazione di una leva economica a monte che indirizzi il mercato verso scelte aziendali di packaging sostenibile.

Per tutti questi motivi, e dalla lettura del dossier, abbiamo sottoscritto le proposte di modifica.

Da sottolineare infine come il primo punto delle proposte di revisione è uscito a più riprese nelle riunioni frazionali che abbiamo fatto nell'autunno scorso in quanto i più anziani, ma non solo!, difficilmente riescono a capire il concetto che solo gli imballaggi sono riciclabili, spesse volte infatti la giustificazione era “io la plastica la butto nella plastica” (tutta ovviamente).

L'Assessore
Adis ZATTA